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comunicato FLC CGIL – Dimensionamento scolastico

comunicato FLC CGIL - Dimensionamento scolastico La Puglia perderà altre 18 scuole nel 2025/26. Un altro assaggio dell'autonomia differenziata che incombe

RETE SCOLASTICA REGIONALE PER IL 2025/26
In Puglia perderemo ancora 18 autonomie scolastiche

Si è svolto ieri pomeriggio l’incontro tra l’amministrazione regionale pugliese e le
Organizzazioni Sindacali sull’avvio del percorso amministrativo che dovrà portare alla
rete scolastica regionale del 2025/26.
Con la pubblicazione delle linee di indirizzo per il dimensionamento e il riordino
dell’offerta formativa, abbiamo presto atto del fatto che anche il prossimo sarà un
anno di passione per le scuole pugliesi. 18 autonomie scolastiche dovranno
essere soppresse: le 4 riduzioni previste dal piano ministeriale e le 14 che furono
oggetto di salvaguardia annuale nel 2023/24. Torneremo a protestare a tutti i livelli
contro questo insensato taglio, che produce ben pochi risparmi (un posto di DS e uno
di DSGA per ogni scuola), ma aggrava enormemente il carico gestionale e rende più
incerto il diritto allo studio e il contrasto alla dispersione. Lo faremo oggi con più
vigore perché queste misure vengono dettate da un governo che ha votato
l’autonomia differenziata (la campagna di raccolta firme per l’abrogazione della legge
partirà tra pochissimo).
Come FLC CGIL, oltre a respingere l’idea del taglio orizzontale delle autonomie
scolastiche, abbiamo sollevato rilievi nel merito del piano di dimensionamento,
chiedendo, rispetto all’ipotesi prospettata, di riequilibrare la riduzione tra scuole
superiori e istituti del primo ciclo (inizialmente in rapporto 10/8), ritenendo che i
tagli delle autonomie nelle scuole del primo ciclo sono più suscettibili di interrompere
le continuità didattiche in una fase dell’età degli studenti più delicata e considerando
che l’anno scorso il dimensionamento si è esercitato pressoché esclusivamente sulle
scuole del primo ciclo.
Abbiamo anche fatto notare che il percorso ipotizzato dalla regione per le scuole del
primo ciclo, anche quest’anno si attarda sulla verticalizzazione e su un approccio
numerico/ragionieristico, mentre non è vero che l’assetto migliore delle istituzioni
scolastiche di primo ciclo sia necessariamente quello del comprensivo.
Anche per le scuole secondarie di secondo grado, secondo noi, il criterio della media
provinciale del numero degli alunni non è l’elemento su cui si può definire un servizio
che voglia essere efficace ed efficiente.
Abbiamo sostenuto che il tema della rete scolastica non deve essere compromesso dal
tentativo di alcune sigle sindacali di utilizzare la rete scolastica per sistemare le
vicende contrattuali di alcuni, pochi, dirigenti scolastici, anche a danno di tuti gli altri,
della loro retribuzione e della qualità del loro lavoro.
Infine, abbiamo cercato di connettere il tema dell’assetto delle istituzioni scolastiche
con la necessità di rivedere e aggiornare l’offerta formativa, criticando l’assenza di
una visione politica nell’approccio della regione al riordino degli indirizzi delle
superiori. La bozza di piano contiene ottimi dati statistici e demografici che evidenziano tendenze

di popolazione scolastica ben chiare, anche nella loro distribuzione tra indirizzi e aree geografiche differenti.

Non può però la regionelimitarsi, on rassegnazione, a registrare l’esaurimento delle iscrizioni per gli indirizzi
tecnici e soprattutto professionali e la corrispondente crescita dei licei scientifici. Non
può una regione come la Puglia osservare, con un’insopportabile miopia politica che gli
agrari, il geometra, gli alberghieri arretrino nelle iscrizioni, fin quasi a scomparire,
senza mettere in atto nemmeno un tentativo per risollevare le sorti di indirizzi che
sono ineliminabili e, anzi, strategici per i nostri territori. Abbiamo suggerito, quindi,
che l’assessorato – quantomeno nei casi in cui è ipotizzabile che le connessioni di
questi (e altri) indirizzi deboli ad altri istituti abbiano sfavorito la tenuta di alcune
specificità territoriali – predisponga operazioni di dimensionamento opportune, in
accordo con gli altri enti territoriali competenti, nel comune intento di non sradicare
totalmente dal nostro territorio indirizzi di studio deboli (cedendo così alla totale
liceizzazione della scuola superiore), tentandone al contrario un necessario rilancio.
I funzionari di Regione (l’assessore non preso parte all’incontro) su tutti questi punti si
sono riservati un’ulteriore riflessione e la proposta di una revisione delle linee di
indirizzo – nel senso indicato da noi e compiendo un preliminare ascolto degli enti
locali – che sottoporranno alle OO.SS. nei prossimi giorni in un nuovo incontro di
confronto, prima di vararle definitivamente.

Bari, 10 luglio 2024

Ezio Falco
S.G. FLC CGIL Puglia

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